Le olimpiadi sono da sempre un argomento divisivo, tra chi dice che sono uno spreco di risorse e chi sostiene che sono una grande opportunità, come sempre la verità sta nel mezzo. Ci sono state olimpiadi capaci di rilanciare città a livello internazionale o di riqualificare interi quartieri (come, ad esempio, Barcellona 92 o Londra 2012), mentre altre nelle quali c’è stato un effettivo spreco di risorse con conseguente abbandono delle strutture (Rio 2016).
Per calcolare le l’impatto economiche di un evento come le olimpiadi non basta un orizzonte temporale breve, abbiamo bisogno di diversi anni per capire l’effettivo impatto che un’olimpiade ha sull’economia di una città o di un paese.

Le olimpiadi sono da sempre un argomento divisivo, tra chi dice che sono uno spreco di risorse e chi sostiene che sono una grande opportunità, come sempre la verità sta nel mezzo. Ci sono state olimpiadi capaci di rilanciare città a livello internazionale o di riqualificare interi quartieri (come, ad esempio, Barcellona 92 o Londra 2012), mentre altre nelle quali c’è stato un effettivo spreco di risorse con conseguente abbandono delle strutture (Rio 2016).
Per calcolare le l’impatto economiche di un evento come le olimpiadi non basta un orizzonte temporale breve, abbiamo bisogno di diversi anni per capire l’effettivo impatto che un’olimpiade ha sull’economia di una città o di un paese.

Barcellona 92 è stata senza dubbio un edizione storica, per la prima volta abbiamo visto sul parquet il “Dream Team” di Michael Jordan, Magic Johnson e Charles Barkley (fino ad all’ora gli USA partecipavano alle olimpiadi con i ragazzi del campionato NCAA), un evento eccezionale capace di attrarre l’attenzione del mondo intero, ma se andiamo oltre possiamo scoprire che questa edizione è stata molto di più per la città di Barcellona.
L’investimento diretto per le olimpiadi del 92 è stato di circa 9.8 miliardi di dollari, con un ritorno di circa 26 miliardi, nei cinque anni prima dell’evento sono stati creati 59.000 posti di lavoro e nel 93 se ne sono persi solo 17.000, la città è salita dal tredicesimo al decimo posto nella classifica delle città preferite dagli investitori per aprire nuove società. Le olimpiadi hanno influito in senso positivo anche sulla fisionomia della città, la superficie delle strade è cresciuta del 15% e allo stesso tempo le aree verdi sono aumentate del 78%, mentre le opere di abbellimento sono aumentate del 268%.
Per quanto riguarda le olimpiadi di Londra la riqualifica dell’area urbana di East London fu uno dei motivi che spinsero la scelta del comitato olimpico, il progetto fu presentato come delle vere e proprie “Legacy Olympics” che con un costo abbordabile (14.8 miliardi al posto dei 51 delle olimpiadi di Sochi) avrebbero dato nuova vita al quartiere più degradato di Londra, sia dal punto di vista sociale che economico.
Jerome Frost, capo progettista del Olympic Delivery Authority (ODA), ha affermato che “Le Olimpiadi dovrebbero basarsi su ciò che accade dopo anziché durante” e Londra 2012 era proprio questo. Le strutture usate per le olimpiadi hanno trovato nuova vita come centri sportivi comunitari e il villaggio olimpico si è trasformato in abitazioni private, nulla è stato lasciato al caso e in questo modo nulla è andato “sprecato”.

Sicuramente diverso è il caso di Rio 2016, dove dei trentadue impianti costruiti ad hoc per l’evento circa una dozzina sono stati smantellati e altri 10 sono chiusi. Due dei palazzetti dello sport costruiti dovevano trasformarsi in scuole pubbliche ma così non è stato per mancanza di fondi.
Lo stato di Rio de Janeiro ha accusato una brutta crisi economica in parte causata proprio dalle olimpiadi. In questo caso è probabile che la mancanza di visione abbiano fatto in modo che le grandi risorse messe a disposizione non sia stato usato per il bene comune, in questo modo tutti gli abitanti di Rio (che ricordiamo è una città dalle forti tensioni sociali dove una buona fetta di popolazione vive in una situazione di degrado) hanno perso la possibilità di utilizzare lo sport per migliorare la propria vita.
Questi esempi ci fanno capire che le olimpiadi sono un mezzo, ma sta a noi utilizzarlo per arrivare in un punto migliore rispetto quello di partenza.
Gianluca Giovannone
http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1997/03/17/Sport/OLIMPIADI-BARCELLONA-92-DOPO-I-GIOCHI-20000-POSTI-DI-LAVORO_161900.php